Mazzei: “Caos nelle Asl, non solo Bari ma anche Lecce. Adesso ci penserà la Corte dei conti”

Mazzei: “Caos nelle Asl, non solo Bari ma anche Lecce. Adesso ci penserà la Corte dei conti”
Mazzei incalza: 
“Lo avevamo già denunciato, ma se prima per ragioni di opportunità politica, adesso anche perché rappresenterebbe un possibile danno per le casse pubbliche: il caso della cooperativa emiliana, a cui l’azienda sanitaria leccese ha affidato lo svolgimento delle attività mediche e paramediche del Pronto Soccorso, adesso è sotto la lente della Corte dei Conti, dopo un esposto del presidente nazionale dell’Aaroi”. Ad annunciarlo, il consigliere regionale di Forza Italia Luigi Mazzei, durante la conferenza stampa di oggi. “Pare infatti – ha proseguito – che se si fosse affidato l’incarico a medici e personale di strutture sanitarie convenzionate, si sarebbe risparmiato un terzo di quanto speso. Uno sperpero esorbitante che è finito all’attenzione anche dell’associazione, spinta così a presentare la denuncia. Oltre allo spreco di danaro pubblico di cittadini costretti a pagare quasi 2 miliardi di euro di tasse regionali aggiuntive, c’è un contrasto con le norme dettate in materia. Infatti, reclutando il personale in questo modo, secondo l’Aaroi, l’Asl leccese si troverebbe svincolata sia dall’obbligo di contrattualizzazione del medico con la qualifica di dirigente che da quello inerente all’applicazione del relativo contratto nazionale di lavoro. Tanto basta a confermare i nostri dubbi e le ragioni della nostra protesta, aggiungendosi al controsenso di aver creato occasioni di lavoro per gli emiliani anziché per i salentini. È ancor più grave se si considera che ho personalmente presentato più interrogazioni consiliari a riguardo, di cui l’ultima il 10 luglio, e non ho ricevuto alcuna risposta dall’assessore regionale e dal governatore Vendola (che sappiamo essere attratto da altre questioni, come il gay pride). Il tutto – ha concluso Mazzei – sbeffeggiando una terra e dei cittadini già flagellati da una feroce crisi occupazionale”.

Maria De Giovanni

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