Comincia la scuola come svezzare mentalmente il bambino? Risponde l’esperta psicologa infantile Marta Morelli

Comincia la scuola come svezzare mentalmente il bambino? Risponde l’esperta psicologa infantile Marta Morelli
Comincia la scuola come svezzare mentalmente il bambino? Risponde l’esperta psicologa infantile Marta Morelli

  • All’età di 5-6 anni, i bambini sono quasi completamente pronti, tralasciando le eccezioni, ad iniziare un nuovo percorso di vita: il bambino è preparato ad uscire fuori dal nido familiare dove è stato estremamente protetto, per aprire la propria mente a nuove regole, nuove abitudini e nuove capacità di condivisione di spazi e tempi con i propri pari. La scuola deve essere vissuta dal genitore come una grande opportunità di crescita ed arricchimento per la mente del proprio piccolo: regole e restrizioni incluse! Cara scrittrice, in molti casi la domanda più corretta sarebbe:come svezzare mentalmente i genitori dal proprio bambino?
  • Saggiamente preparati nella scuola d’infanzia, solitamente i bambini vivono con naturalezza l’ingresso alla scuola elementare, che spesso viene identificata come la “scuola dei  grandi”. Non sono certo da escludere momenti “no”, spesso legati alla nuova modalità di gestione del tempo e spazio da parte delle insegnanti: semplicemente i bambini devono abituarsi a stare più tempo seduti, a chiedere il permesso prima di alzarsi, a non chiacchierare col compagno vicino mentre l’insegnate spiega e soprattutto a non poter giocare, nei momenti di sconforto, col proprio giocattolino (magari portato da casa).

In tutto questo è fondamentale l’atteggiamento dei genitori che dovrebbero preparare i propri piccoli ala nuova realtà scolastica, senza però intimorirli; abituandoli ad avere cura delle proprie cose (quaderni, penne), ad affrontare con sempre maggiore autonomia i piccoli compiti assegnati.

Genitori: attenzione alle richieste eccessive!!  E’ importante cercare di non essere troppo ansiosi rispetto allo svolgimento delle attività didattiche, per non incorrere nel rischio di determinare nel bambino degli stati di ansia da prestazione, spesso colpevoli dei famosi mal di pancia la mattina prima di andare a scuola.

Lasciate che i bambini esprimano al meglio le loro potenzialità, ma coi loro tempi!

D.ssa Marta Morelli

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