Il medico curante di Borgagne va in pensione, ma i pazienti restano senza servizio a causa della ASl.

Il medico curante di Borgagne va in pensione, ma i pazienti restano senza servizio a causa della ASl.

Il medico curante di Borgagne dopo la sua onorata carriera di medico di famiglia da ieri ufficialmente è in pensione, doveva essere un momento di gioia e felicità eppure il medico invece lotta affinché la burocrazia lo faccia restare a disposizione dei suoi pazienti: per due motivi sostanziali , il primo è dovuto al fatto che a oggi ancora non è stato nominato da chi di competenza un sostituto del medico, l’altro è legato al problema dell’emergenza Corona virus che ha necessariamente bisogno del medico di famiglia, designato alla responsabilità di interagire con le Asl di pertinenza . Comunque al netto di tutto , a Borgagne i pazienti del dottore sono ufficialmente senza medico. << Ho chiesto che mi prorogassero qualche settimana commenta – sgomento – per poter assistere i miei pazienti specialmente quelli più’ speciali , ma hanno detto rigorosamente un no a chiare lettere. Io sarei rimasto senza essere retribuito si capisce, ma la burocrazia non lo permette, il paradosso del paradosso : servono medici e intanto io resto a casa è siccome sono un medico non per professione, ma per missione, questa cosa mi fa arrabbiare. I pazienti non sono pacchi postali, specialmente in questo periodo delicato, alcuni li conosco da quarant’anni è mi dispiace lasciarli così, specialmente adesso. Forse sono controcorrente, lo so, me lo hanno sempre detto: ma io ho anteposto il mio lavoro a tutto, famiglia compresa. Non ci sono date o numeri per essere medici, si nasce e si vive con questa prerogativa. Comunque io ci sono, i miei pazienti possono chiamarmi, io sarò con loro, con le dovute modalità si capisce, almeno per adesso quanto meno >>. Insomma quella del medico più’ di una polemica è un appello alle istituzioni che come dice lui, potrebbero agire diversamente e a situazione Corona Virus terminata, poi finalmente si potrà festeggiare la meritata pensione. Il dottore Riccardo è stato da sempre nella piccola frazione di Melendugno, Borgagne, un punto di riferimento per i suoi pazienti, pronto a intervenire sia di giorno che di notte, un medico di quelli di una volta, a cui confidare anche qualche piccolo segreto per avere un consiglio, che lui non faceva mancare. Una persona che ha sempre anteposto la sua moralità e la sua vicinanza a tutti, adorato soprattutto dai bambini che spesso lo hanno preferito al pediatra. Un uomo dalle mille sfaccettature, legate all’amore per la sua terra, al suo impegno quotidiano per la campagna e per i suoi animali. Padre di tre figli e marito di Anna una infermiera, il dottore ha sempre coniugato è vissuto il suo ruolo supportato dalla famiglia. << Anche a Natale o Pasqua lui va a visitare i suoi pazienti commenta – sua moglie – non si ferma mai >>. Insomma un medico che oggi si ribella al sistema burocratico che lo vorrebbe a casa, mentre lui ogni giorno è a disposizione di tutti :<< il mio telefono è sempre acceso – conclude – chi avesse bisogno io ci sono oggi più’ di sempre, perché i miei pazienti sono la mia vita>>. Ma il medico è anche uno dei fondatori di un gruppo denominato –Zingari a settembre – di Borgagne dove il dottore – si ritrovava con i suoi compagni delle scuole elementari una volta all’anno, una sorta di appuntamento fisso per un viaggio tutti insieme in giro per l’Italia. Lui e i suoi zingari ne hanno combinate di marachelle, in ogni dove, suonare in piena notte i campanelli per poi scappare, oppure nascondersi in una bara per fare uno scherzo al povero malcapitato di turno. Insomma il caro dottore adesso dice no e batte i pugni per restare al fianco dei suoi pazienti, poi con loro , quando la situazione sarà cambiata , si farà una bella festa in piazza a suon di tamburello, musica, vino e abbracci. 

Maria DE GIOVANNI

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