La – Quaremma – una tradizione della Grecìa Salentina

La – Quaremma – una tradizione della Grecìa Salentina

Borgagne 18 marzo 2020

Periodo di Quaresima e nonostante tutti i divieti dati dal momento, una sorta di normalità giornaliera arriva dalle tradizioni pre-pasquali che non si fermano. Una quaresima vissuta tutti a casa, senza nessuna celebrazione in chiesa, però c’è ancora qualcuno che ci tiene a mantenere vive certe tradizioni. Questo è il periodo in cui gli abitanti della Grecìa Salentina espongono vicino alla porta di casa un pupazzo gigante raffigurante una vecchia: brutta, vestita di nero e trasandata, che si chiama la – Quaremma-. Viene esibita dal mercoledì delle ceneri e fino alla fine della Quaresima. Per dirla tutta, secondo la leggenda la vecchia, era sposata con “lu Paulinu”, personaggio di Carnevale di cui si celebravano i funerali proprio il martedì grasso. << Quest’anno il nostro fantoccio commenta – un abitante di Soleto – lo abbiamo messo in bella vista sulla terrazza, una tradizione che dura da anni nella mia famiglia. La storia racconta che La “Quaremma” oltre a invitare tutti, con il suo aspetto e il suo abbigliamento triste, ad avere un atteggiamento più contenuto e consono al tempo di quaresima, durante il quale, la Chiesa impone di non mangiare carne i venerdì, ed addirittura il digiuno e l’astinenza in alcuni giorni specifici di questo periodo. La vecchia ha in mano un fuso, simbolo del lavoro femminile e del tempo che passa, e inoltre sette taralli oppure, in alternativa, un’arancia con sette penne d’oca: ognuno dei taralli o delle penne d’oca rappresenta una delle sette settimane che precedono la domenica di Pasqua. Ogni tarallo o ogni piuma d’oca, dovrà quindi essere tolto di settimana in settima, fino a quando, arrivata la Pasqua, anche la triste “Quaremma” toglierà il disturbo, lasciando spazio a nuovi e più gioiosi momenti.  Da sempre La “Quaremma” si esponeva sulle terrazze o comunque davanti alle abitazioni e la tradizione più autentica voleva che, nell’ultimo giorno, il fantoccio venisse bruciato, proprio perché le fiamme purificatrici segnavano l’imminente rinascita>>. Una curiosità di questa tradizione è tutta salentina e siccome la vecchia  somiglia molto a una strega brutta, pare che qualcuno usi  ancora l’espressione  scherzosa “pare na Quaremma”, si intende donna dall’aspetto spiacevole, che, di solito, e vestita con abiti neri lunghi. Nella tradizione popolare contadina la figura di questa vecchia serviva a scacciare morte e carestia , proprio alla fine dell’inverno quando le provviste per gli indigenti era quasi finite.

Maria DE GIOVANNI

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